Lavorare con la nebbia Copy

Uno dei fenomeni meteorologici più insidiosi in mare è la nebbia. 

 

 

Chi ha navigato in mezzo a fitti banchi di nebbia in mare aperto ha sperimentato la sensazione di trovarsi senza l’importante senso della vista. Oggigiorno, la tecnologia aiuta molto e ne parleremo, tuttavia trovarsi improvvisamente ciechi ci porta immediatamente ad acuire i sensi rimanenti e ad adoperarci per mettere in campo le corrette contromisure atte a ridurre i rischi collegati. 

In porto per alcuni versi la situazione è ancor più problematica. Se da un lato è innegabile che la nebbia in mare aperto sembra più densa e le velocità dei mezzi in movimento sono generalmente maggiori, in porto i margini di manovra si restringono e i pericoli si moltiplicano.

La navigazione, già di per sé difficile, quando coinvolge altri servizi, come quello dei rimorchi, obbliga a una attenta valutazione che può essere fatta in via preliminare o in corso d’opera. Come si sa, la nebbia può venire anche improvvisamente e con scarso avviso.

È ovvio pensare che in condizioni di scarsa visibilità le movimentazioni delle navi in porto debbano essere sospese, tuttavia l’insidia della nebbia non è solo quella di presentarsi all’improvviso, ma anche quella di variare in intensità nel tempo. Quello che è vero in una zona del porto, può non esserlo in un’altra, ciò che è vero in un determinato momento può cambiare repentinamente in un’altro e così via.

Spesso la visibilità peggiora durante lo svolgimento di una manovra e siamo chiamati a trovare la strada più sicura per portare la nave all’ormeggio assegnatole o ad accompagnarla fuori dal porto; non se ne è potuto discutere prima, nessuna strategia, bisogna agire con l’obbiettivo di trovare la via più sicura per la nave, il suo equipaggio e per gli attori coinvolti.

Come avevamo accennato, la tecnologia ci viene in aiuto, radar-arpa efficienti, satellitari, ECDIS e AIS, ma soprattutto PPU ci permettono di navigare con un certo grado di sicurezza, ma quando abbiamo legato o stiamo per legare uno o più rimorchiatori, è necessario valutare e condividere  con il comandante della nave e con i comandanti dei rimorchiatori le scelte operative che andremo a fare.

In caso di nebbia densa con nave in entrata e in procinto di voltare i rimorchiatori:

  • È necessario ridurre la velocità al minimo possibile, arrivando a fermare le macchine se necessario, per permettere al rimorchiatore di prora di avvicinarsi in sicurezza a svolgere le operazioni di aggancio. La buona prassi di voltare prima il rimorchiatore di poppa, in caso di nebbia, può essere utile per ridurre la velocità mantenendo, quando necessario, il minimo avanti per governare. 
  • Informare i rimorchiatori di ogni ordine impartito in macchina per permettergli di valutare l’abbrivio e l’incremento di velocità relativo.
  • La velocità della nave è molto importante per il rimorchiatore di prora sia nella fase di avvicinamento per le operazioni di aggancio, sia durante la navigazione incocciato alla nave, tanto che – se le condizioni lo permettono – si può valutare di procedere a macchine ferme, facendo tirare il rimorchiatore e governando con solo timone e rimorchiatore di poppa. 

In definitiva manovrare in condizioni di scarsa visibilità implica un grado di attenzione maggiore atto ad abbassare il grado di rischio a un livello accettabile per tutti i soggetti coinvolti e occorre mettere in atto, oltre alle normali azioni previste dal regolamento Internazionale per prevenire gli abbordi in mare (sezione III regola 19 e regola 35: macchine pronte e velocità di sicurezza, riduzione della velocità fino a fermare le macchina in caso di abbordaggio di un’altra nave oltre ai segnali sonori regolamentari) una serie di azioni specifiche volte a mettere in sicurezza i rimorchiatori, in special modo quello che deve lavorare sotto la prua della nave, in una posizione per sua natura pericolosa.