Il Fondale Marino
Conoscere la natura del fondo marino è di fondamentale importanza se si vuole ancora una nave. Le informazioni rilevanti sulla tenuta dell’ancoraggio possono essere ricavate dalle pubblicazioni degli istituti Idrografici Nazionali. Tra le più complete e riconosciute in tutto il mondo le Admiralty Sailing Directions, riportano la tabella riassuntiva e la terminologia per identificare sulla carta nautica il fondale migliore per l’ancoraggio.
L’identificazione di queste zone è stata eseguita in lunghi anni di lavoro seguendo uno schema a campionamento dello stato superficiale del fondo marino. I fenomeni metereologici che andremo a studiare influenzano i fondali marini più o meno marcatamente. Questo determina un affidabilità che per ovvie ragioni non sarà mai del 100% anche in funzione del fatto che le condizioni meteorologiche tendono a cambiare la morfologia del fondo marino in tempi molto rapidi. Di questo aspetto bisogna tenerne conto.
Vediamo quale è la terminologia e le abbreviazioni che troviamo sulle carte nautiche Inglesi:
Np5011
fare Tabella
Come abbiamo più volte visto i fondali si differenziano in buoni – medi o cattivi tenitori:
fare Lista
Nel corso delle ancore abbiamo visto che diverse ancore sono adatte a diversi tipi di fondale, per fare un esempio immediato un ancora a grappino sarò ottima per un fondale roccioso e inefficace per un fondale sabbioso e viceversa per un ancora a marre.
Ancore HHP riusciranno ad ancorarsi più efficacemente di ancore tradizionali e così via.
Particolare attenzione dovrà essere data ai fondali sabbiosi mobili (shifting banks or sand waves) che possono fare variare sensibilmente la profondità nell’arco del tempo o coprire-scoprire relitti o secche.
CATZOC (Category Zone of Confidence) pag. 18 mariners handbook