Manoeuvre 3; Mooring with Wind and Leeward Anchor
Sebbene, per il rapido diffondersi di bow thruster e timoni speciali, l’uso dell’ancora è ormai raro, conoscere qualche manovra che ne preveda l’utilizzo, anche solo teorico, fa parte del bagaglio di ogni buon manovratore.
Per questo abbiamo scelto di descrivere una manovra atipica, che prevede l’uso dell’ancora di sottovento e non di quella sopravvento, come è di uso comune.
Per questo esempio consideriamo una nave tradizionale lunga 100 metri, monoelica passo fisso destrorsa, senza bow thruster.
Vento teso da terra. Ormeggio finale fianco di dritta in banchina.
L’uso dell’ancora di sottovento non è intuitivo, ma serve a fare agguantare meglio l’ancora utilizzando poco calumo. La linea di ancoraggio, infatti, passando sotto lo scafo e lavorando più longitudinalmente, ci permetterà di mantenere la nave quasi parallela alla banchina e poter inviare in modo più semplice i cavi di poppa a terra.
Una volta avvicinata la nave alla banchina si darà quindi fondo all’ancora di sinistra. La quantità di catena sarà quella data dalla profondità più al massino una lunghezza a mare, per poter mantenere il governo con la macchina avanti adagio e una velocità di 2-3 nodi necessaria per l’avvicinamento.
Lo scarroccio della nave dovuto dal vento di terra, farà guardare l’ancora sopravvento, mantenedo la prora nella direzione voluta. Utilizzando macchina e timone a sinistra, sosterremo la poppa al vento e, dragando l’ancora, ci avvicineremo alla banchina alla velocità voluta, dove daremo i primi cavi d’ormeggio.
Una volta assicurata la prua alla banchina e con almeno un cavo di poppa a terra, potremmo virare e salpare l’ancora e terminare la manovra d’ormeggio con l’ancora a riva.