Affrontare una Curva Copy
Curva
Affrontare una curva in un canale presenta difficoltà legate:
alla nave:
- dimensioni
- pescaggio
- apparato di propulsione
alla morfologia del canale:
- larghezza canale
- raggio della curva
- vie d’acqua secondarie
alle condizioni metereologiche:
- vento
- corrente
- marea
In linea di massima, una nave di modeste dimensioni – rispetto al raggio di curvatura – ha meno difficoltà di una nave di grandi dimensioni, dove il preciso posizionamento e la corretta velocità sono elementi essenziali. Tuttavia, una regola generale esiste e riguarda la velocità di entrata e quella di uscita. Rallentare prima di affrontare la curva – aumentare all’uscita della curva. Questo permette di avere sempre la possibilità di usare la macchina durante la percorrenza della curva, per amplificare l’effetto del timone, senza aumentare la velocità.
Il posizionamento della nave in canale è determinante, soprattutto in caso di navi di grandi dimensioni con pesanti pescaggi. Gli effetti sponda sono sempre presenti e possono ostacolare o essere sfruttati per aiutare la nave a girare. Di seguito schematizziamo quattro esempi di come suction e cushion possono influenzare una nave che affronta una curva.
Nel primo caso la nave si presenta sotto sponda all’interno della curva, nel secondo caso la nave si presenta sotto sponda all’esterno della curva e nel terzo e quarto caso, la nave si presenta correttamente al centro della curva.
Possiamo immediatamente intuire come la sponda reagisca alla vicinanza della nave.
- Nel primo caso: La nave troppo vicina all’interno della curva deve utilizzare il timone dal lato banchina per mantenere la rotta. Percorrendo la curva l’effetto cushion spinge la prora contrastando il giro. A metà curva, quando la prua si allontana e la poppa si avvicina al bordo del canale, l’effetto combinato del cushion sulla prua e del suction sulla poppa, impediscono alla nave di girare.
- Nel secondo caso: La nave percorre il canale troppo vicino alla sponda esterna alla curva, compensando con il timone per mantenere la rotta. Al momento di girare la nave si trova troppo vicino alla sponda con la poppa e l’effetto suction su quest’ultima le impedisce di sfruttare l’effetto cushion della sponda, che spinge la prua verso l’interno della curva.
- Nel terzo caso: La nave si presenta centralmente. A inizio curva la nave ‘sente’ la sponda che spinge la prua. Si contrasta la tendenza a ‘partire’ verso l’interno curva con il timone verso il lato esterno. Se la curva è completa e chiusa e non ci sono altre vie d’acqua, questo contrasto può durare per tutta la percorrenza dell curva.
- Nel quarto caso: Se la curva non è completa, può essere necessario togliere timone e proseguire il giro utilizzando opportunamente macchina e timone dal lato utile. Una via d’acqua, infatti, interrompe l’effetto sponda che può non essere più sufficiente a mantenere il ‘rate of turning’ necessario a terminare il giro.
Nei primi due casi, quando la percorrenza della curva è compromessa, l’utilizzo della macchina indietro potrebbe amplificare il momento rotatorio, è opportuno quindi l’utilizzo combinato della macchina e dell’ancora. L’ancora data fondo all’interno della curva, oltre a rallentare velocemente la nave, ha anche lo scopo di contrastare un eventuale effetto contrario dell’elica. Può accadere che la macchina indietro crei una zona a vuoto d’acqua che amplifichi il momento rotatorio o, ancora, che la scia dell’elica si incunei tra sponda e nave e crei una zona cuscinetto. Questi due effetti sono difficilmente prevedibili e possono essere subiti, cercati o contrastati.
In presenza di corrente di marea, sia che questa entri o esca, è necessario anticipare l’ingresso in curva. Ad eccezione caso del 4. Quando la corrente di marea proviene dalla via d’cqua esterna alla curva l’ingresso deve essere ritardato, poichè, a metà curva, questa spingerà sul fianco esposto della nave spingendola vorso l’interno. Mano a mano che la nave percorre la curva, l’effetto della corrente si potrà avvertire solo in alcune parti dello scafo e potrebbe essere necessario l’utilizzo della macchina e del timone per contrastarlo.